Approfittando del ponte del 25 Aprile io e mio marito ci siamo recati in Toscana nei dintorni di Siena, per una 3 giorni eno-cultural-gastronomica.

Dopo un primo giorno a San Gimignano, la seconda giornata ci rechiamo a Castellina e a Radda in Chianti. Il sole splende e il panorama delle colline vitate ci mette di buon umore. Ci fermiamo a Casa Porciatti a Radda, una macelleria nata nel 1965 gestita dal signor Luciano, con annessa enoteca in cui il figlio Riccardo ci consiglia e ci guida in una degustazione e relativo acquisto.

Una splendida chiacchierata tra un Chianti Classico “Castello di San Sano” di Gaiole in Chianti, di uno di Radda “L’Erta di Radda” di Diego Finocchi, un giovane produttore già molto amato. Segue una riserva del Barone Ricasoli e “Haiku” un blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet Franc del Castello di Ama.

Scappiamo via troppo presto, saremmo rimasti a parlare con Riccardo ancora un po’ tanto ci ha colpiti la sua gentilezza e la sua esperienza del territorio.

Corriamo quindi a San Casciano Val di Pesa dove i Marchesi Antinori hanno aperto nel 2012 la loro futuristica cantina scavata nella collina e quasi invisibile dall’esterno.

Vi si producono ora i Chianti Peppoli, Villa Antinori, Marchese Antinori, le cui uve sono coltivate in altre tenute della famiglia  poi trasportate qui per la vinificazione. Abbiamo visitato i grandi tini d’acciaio per la fermentazione, la bottaia con le grandi botti per il Chianti e la barricaia con le piccole barriques per il Tignanello. I muri di tutta la cantina sono percorsi da un’intelaiatura d’acciaio, rivestita di tegole di terracotta che creano un’intercapedine che mantiene la cantina a 15 gradi senza bisogno di raffreddamenti artificiali. Visitiamo poi la piccola cantina che si vede in foto, dove riposano le piccole botti con il Vin Santo del Chianti Classico e siamo pronti per gli assaggi di 3 vini della casa.

Il Villa Antinori Bianco 2013 blend di Trebbiano, Malvasia, Pinot Bianco e Grigio e un 15% di Riesling che gli dona il caratteristico profumo. Segue il Chianti Peppoli 2011, un vino di pronta beva molto profumato e con un corpo non troppo caratterizzato. Il terzo vino è il Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2010 più corposo e tanninico.

Ci rechiamo quindi al wine bar dove sono disponibili assaggi e bicchieri di tutti i big della casa. Non abbiamo dubbi: un assaggio di Tignanello 2011 e uno di Solaia 2010. Sono tutti e due ancora giovani e non esprimono appieno il loro potenziale, ma il Solaia è davvero una bomba pronta ad esplodere e chissà che in futuro non si riesca ad assaggiarne uno più invecchiato.

Pranziamo nel ristorante Rinuccio 1180 annesso alle cantine con due taglieri di salumi formaggi e bruschette miste accompagnati da un bicchiere di Chianti Peppoli e uno di “Bruciato” a base Cabernet Sauvignon, e Merlot, fratellino minore del “Guado al Tasso” prodotti a Bolgheri.

Terzo giorno a Montalcino e dintorni sulle orme del Brunello, 2che assaggiamo in all’Enoteca di Piazza guidati dal gentilissimo titolare. Un Rosso di Montalcino 2012 dell’azienda Canalicchio di Sopra, un Brunello 2009 Castelli Martinozzi e un Brunello 2006 Poggio degli Ulivi un piccolo produttore di cui il negozio ha comprato tutta la produzione vendendola a così a prezzi molto interessanti. Manco a dirlo ce li portiamo a casa.

Articolo a sé meriterebbe la cena alla Taverna di Vagliagli un ristorante tipico toscano in cui la bontà dei piatti, la bellezza del locale e la gentilezza e la professionalità del personale di sala vi faranno provare un’esperienza quasi mistica.

Salumi di cinta senese accompagnati da fave fresche, Bruschette su pane nero appena bagnato di olio, Pici “arzilli” (un po’ piccanti) spolverati di pecorino di fossa e poi i secondi alla griglia. Tagliata di maiale di Cinta Senese e l’agnello più buono che io abbia mai mangiato rivestito di una crosticina croccante che nascondeva una carne morbida e succosa. Su tutto una bottiglia di Chianti Classico Berardenga 2011 di Felsina. A chiudere un tortino di cioccolato dal cuore morbido, semplicemente una meraviglia.

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Bottino della gita: le bottiglie che riuscite a contare nella foto e 2 chili in più!

Marzia Paderi