Dopo avervi raccontato le attività invernali di potatura  e quelle primaverili di sostituzione delle viti, eccoci finalmente al momento più gioioso del lavoro in vigna: la festa della vendemmia.

Per chi di voi non ha mai partecipato a questo momento, eccovi la nostra esperienza da condividere insieme.

Lo scenario, come ormai ben saprete, è il monregalese (CN). La giornata minaccia pioggia, ma non ci intomoriamo!

Vendemmia 2Un’allegra brigata di torinesi, dopo aver spento la sveglia e percorso un’ottantina di km a passo di tutor, si arma di cesoie e cassette e invade la vigna  del nostro Giorgio. Si inizia subito a cercare i grappoli migliori, scrutando tra le foglie. Si avvicinano le cesoie al peduncolo e si taglia. Infine, con delicatezza, si ripone il grappolo nella cassetta. Facile, no?!?! L’operazione, però, si deve si ripete 10, 100, 1000 volte, lungo tutti i filari. E poi si corre a prendere una nuova cassetta e via di nuovo con un click di cesoia. Dapprima si fa “a gara” per chi raccoglie di più, ma dopo un po’ ci si accontenta a non essere doppiati dai più esperti!!!

Vendemmia 3 bis

L’uva è dolcissima e turgida; le premesse per un’ottimo vino ci sono tutte. Dopo la vigna, la festa continua nei locali di vinificazione. Sotto la “direzione tecnica” di Giorgio, si avviano le operazioni di diraspa-pigiatura e il mosto, denso di polpa, bucce e vinaccioli, viene prontamente pompato nei tini per intraprendere la sua trasformazione in vino.

Vendemmia 6 bis   Vendemmia 6 ter

La poesia di un tempo si è ovviamente persa. La bucolica immagine delle “bele tote” che pigiano a piedi nudi, cantando e ballando, ovviamente non c’è più. Ma l’allegria dell’esperienza che stiamo vivendo è la stessa di un tempo, in una moderna danza di tubi e tank scandita dal ritmo dei macchinari da cantina.

Vendemmia 6

Dopo aver innescato la fermentazione con una piccola aggiunta di lieviti, non ci resta che attendere qualche giorno affinché la macerazione delle bucce faccia il suo corso. Il prossimo week-end occorrerà poi svinare, togliere i sedimenti e torchiare, lasciando però proseguire la fermentazione, finché tutti gli zuccheri non saranno stati trasformati in alcol.

Vendemmia 7Noi, intanto, brindiamo insieme a questa giornata, a questa festa, a questo rito vissuto insieme.

La Compagnia del Calice non è soltanto degustare un buon bicchiere, ma cercare di capire e, magari anche sperimentare, cosa c’è dietro!!!

 

              Gabriele