Dopo avervi raccontato le attività invernali di potatura e quelle primaverili di sostituzione delle viti, eccoci finalmente al momento più gioioso del lavoro in vigna: la festa della vendemmia.
Per chi di voi non ha mai partecipato a questo momento, eccovi la nostra esperienza da condividere insieme.
Lo scenario, come ormai ben saprete, è il monregalese (CN). La giornata minaccia pioggia, ma non ci intomoriamo!

L’uva è dolcissima e turgida; le premesse per un’ottimo vino ci sono tutte. Dopo la vigna, la festa continua nei locali di vinificazione. Sotto la “direzione tecnica” di Giorgio, si avviano le operazioni di diraspa-pigiatura e il mosto, denso di polpa, bucce e vinaccioli, viene prontamente pompato nei tini per intraprendere la sua trasformazione in vino.
La poesia di un tempo si è ovviamente persa. La bucolica immagine delle “bele tote” che pigiano a piedi nudi, cantando e ballando, ovviamente non c’è più. Ma l’allegria dell’esperienza che stiamo vivendo è la stessa di un tempo, in una moderna danza di tubi e tank scandita dal ritmo dei macchinari da cantina.
Dopo aver innescato la fermentazione con una piccola aggiunta di lieviti, non ci resta che attendere qualche giorno affinché la macerazione delle bucce faccia il suo corso. Il prossimo week-end occorrerà poi svinare, togliere i sedimenti e torchiare, lasciando però proseguire la fermentazione, finché tutti gli zuccheri non saranno stati trasformati in alcol.

La Compagnia del Calice non è soltanto degustare un buon bicchiere, ma cercare di capire e, magari anche sperimentare, cosa c’è dietro!!!
Gabriele



