La Sardegna la si ama per il mare, per i profumi così mediterranei, per il calore del suo sole, per le sue secolari tradizioni. Noi abbiamo voluto racchiudere metaforicamente tutti questi “sapori” in un calice di vino accompagnandolo in maniera sublime con alcuni piatti e prodotti tipici della gastronomia sarda.
Nasce così la prima degustazione dedicata alla Sardegna, con il reale scopo di emozionare.
Nelle due serate abbiamo navigato tra le sinuose colline del Parteolla, tra stagni ed uliveti, toccando le coste del Sulcis e salendo sino a Uras, vicino ad Oristano; fulcro del nostro percorso tre cantine, sinonimo dell’eccellenza vitivinicola sarda: Cantina Argiolas, Cantine di Dolianova e Cantina Pala.

Grazie alle loro etichette abbiamo conosciuto e ci siamo entusiasmati per i sorprendenti vitigni autoctoni sardi, in molti in sala non avevano mai provato un Nasco, un Bovale Sardo o ancora un Moscato di Cagliari…

vigneparteolla Affascinati da un legame secolare tra la vigna e la sua isola abbiamo iniziato la degustazione:
Iselis bianco 2012 della Cantina Argiolas. Un’esplosione di profumi e di sensazioni agrumate al palato entusiasmanti. Vitigno Nasco, ripetuto all’infinito che si trattasse di un semi aromatico, la sorpresa per la sua intensità è stata comunque enorme. La sua piacevole freschezza ha risposto egregiamente anche a chi era sorpreso della sua elevata gradazione (stuzzichiamo la vostra curiosità dicendovi che esiste anche Iselis rosso prodotto con uve Monica). Lo abbiamo abbinato con un pecorino fresco.
“Se questo è il primo vino chissà cosa ci dobbiamo aspettare per i prossimi” commentava   la sala. La seconda etichetta infatti portava con se il vento del mare:
Entemari 2011, della Cantina Pala. Un blend di Vermentino, Chardonnay e Malvasia Sarda dal risultato sorprendente. Eleganza e complessità che si percepiscono dalla scelta del produttore di vinificare esclusivamente nelle annate considerate migliori, ma non solo, di fermentare ciascun mosto in maniera autonoma con qualche particella consegnata alla capacità contributiva delle botti di rovere. L’abbinamento per questo vino dalla grande longevità: Fregola con arselle.
Una folata di maestrale ed eccoci a svelare i rossi della serata.
L’Essentija 2009, Bovale sardo della Cantina Pala. Il Bovale Sardo è vero orgoglio di questa terra, conivintamente autoctono e difficile da vinificare, ma con coraggio e perseveranza, peculiarità di noi sardi, il risultato è eccellente. Tannini eleganti, quasi impercettibili, morbidezza e sapore pieno. L’abbinamento: culurgiones di patate con il sugo.

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Il sillogismo più famoso tra Sardegna e vino è sicuramente dettato dal Cannonau; diffuso in tutta l’isola è il rappresentante più conosciuto del mondo enologico sardo. E per chi lo considera di provenienza estera, condividendo le origini con la Garnacha catalana e il Grenache del sud della Francia, sappia che da ben otto secoli è radicato in Sardegna con risultati ottimi.
Le Cantine di Dolianova ci propone il Blasio, Cannonau Riserva anno 2009. Profumo intenso e persistente, vinoso e con sentori di frutti di bosco. Al palato è pieno con tannini morbidi che accompagnano la buona struttura del vino.  E poi lo sapevate che al Cannonau si attribuiscono alcune proprietà complici della longevità dei sardi?
Dal più famoso dei rossi ad un altro dal fascino unico, degustando il Carignano. Ci spostiamo idealmente nella zona più vocata per questo vitigno, il Sulcis, con i suoi terreni sabbiosi, calcareo argillosi dove la brezza del mare accarezza con vigore le vigne.
Is Solinas 2011, della Cantina Argiolas, Carignano e piccola parte di Bovale. Eleganza e carattere da grande vino.
Il tagliere con formaggio a latte misto pecora-capra stagionato per 8 mesi e due distinte tipologie di salsiccia sarda hanno accompagnato questi ultimi due rossi della serata.
IMG_4128Il tenore delle bottiglie degustate è davvero notevole e la serata evolve con sorrisi, chiacchiere e confronti e con la disinvoltura che solo il vino con la sua sana realtà ci consente di fare; è quasi una festa per cui non può mancare, a conclusione, il vino adatto: Moscato di Cagliari della Cantine di Dolianova. La sua aromaticità, il suo caldo colore ambrato e la sua fresca dolcezza vengono egregiamente abbinati alle Pardulas con la ricotta, per onorare la Pasqua in arrivo.L’intera serata è stata caratterizzata dalla perfetta alternanza di sensazioni – gustative olfattive e visive – di vive tradizioni e di storie antiche, in poche parole di emozioni; noi viviamo per loro ed oggi sappiamo di aver un alleato in più per percepirle….il vino nella sua affascinante appartenenza ad un territorio. Forza Sardegna!

Marco Piras

Oltre a ringraziare le Cantine partecipanti per il loro grande contributo volevo ringraziare altre due realtà, la prima autoctona La piccola salumeria di Carmen, “boutique” gastronomica a Decimomannu la quale ci ha spedito il favoloso pecorino-caprino oltre ad una tipologia di salsiccia sarda e la seconda più vicina a noi la macelleria Sa Bistecca di Torino la quale ci ha fornito un’altra tipologia di salsiccia, grazie per aver reso tutto ancora più sardo.

Per chi volesse cimentarsi nella cucina sarda ecco le ricette:

Pardulas
Fregola con Arselle
Culurgiones