Amici Calicini la seconda tappa del Tour possiamo definirla una cronometro in quanto Mersault è ad un pugno di chilometri da Beaune e dalla Cote de Nuits, regno incontrastato del Pinot Nero. La Cote de Nuits è una lingua di terra collinare parallela alla statale che porta a Dijon. Alla base e sulla cima della collina abbiamo le appellazioni regionale e comunale, al centro i Premiers e i Grands Crus, tutti a base di Pinot Nero in purezza.

Il comune più rappresentativo è Vosne-Romanée e come si può vedere dalla foto più gli appezzamenti sono scuri e più il vino è “Grande”.

 Vosne Romanee

Nel centro del paese (il pallino rosso nella foto) c’è la Maison de vins di François Gerbet, proprietario a Vosne-Romanée.

Entriamo per una degustazione: cominciamo con l’appellation regional “Bourgogne Hautes-Côtes de Nuits” 2011 di colore rosso rubino, con sentori di frutti rossi, leggero, fresco pronto ad essere bevuto. Proseguiamo con un “Vieilles Vignes” 2010, con aromi di frutti canditi, rotondo di grande equilibrio. Ci spingiamo oltre con un Vosne-Romanée “Aux Réas” 2011 di grande equilibrio e struttura. Tra i Premiers Crus scegliamo “Les Petis Monts” 2011 speziato, di ampio corpo e tannini potenti.

Facciamo con moderazione i nostri acquisti e poi ce ne andiamo per vigne a fotografare cotanta meraviglia. La maturazione è ancora in alto mare: i grappoli sono ancora verdi, ma fino alla vendemmia c’è tempo.

Troviamo una graziosa panchina da cui si gode una vista sul declivio della collina e ci rendiamo conto di quanto siano piccole le parcelle. 5,6 ettari per La Tâche (quell’eptagono di Grand Cru che vedete nella foto). E poi la mitica parcella tutta a zig zag di La Romanée-Conti. Sono 1,63 ettari, che producono circa 5000 bottiglie l’anno. Capirete come quel vino sia diventato un mito: l’anno scorso sono state rinvenute e sequestrate bottiglie contraffatte in mezzo mondo. Visto che i prezzi di una bottiglia arrivano fino a 9000 euro qualcuno (in Italia ahimé) aveva fiutato l’affare. Si dice che fossero anche buone… In rete potete trovare anche calcolato il prezzo di ogni acino per un vigneto di Romanée-Conti: 16 euro, 10000 volte più di un acino di barbera!

La storia di questi territori risale al XII secolo, quando i vigneti erano di proprietà del monaci di Cluny e davvero la bellezza del paesaggio, il fascino storico dell’etichetta valgono un viaggio in zona. La Borgogna è una terra di grande bellezza e la distanza da Torino non è poi così grande.

Marzia