Ieri sera La Compagnia del Calice si è incontrata per decidere del piano delle prossime degustazioni. Come al solito il ritrovo è nel piccolo ma accogliente studio di Architettura di Valeria. Le decisioni erano importanti, occorre organizzare in fretta l’evento sullo champagne e spumanti Italiani. Si poteva forse farlo senza un degno accompagnamento enologico? La risposta è ovvia

Abbiamo portato tre gran vini degni dell’incontro.

Il primo è un vino spagnolo. Un Rioja Gran Reserva 2005 di Lagunilla
Vino interessante, molto fruttato e concentrato. Un espodere di profumi e un gusto ricco e appagante.

Il secondo vino è un Bordeaux 2010 di Club des Sommeliers. Molto fine come profumi e meno intenso del primo invece come gusto. Anche questo fino ha suscitato l’interesse della platea del Direttivo de La Compagnia.

Ma la vera sopresa e chicca della serata è stato uno splendido Barbaresco. Il Barbaresco è un gran vino. Se poi ha 41 anni e dimostra una splendida giovinezza, possiamo dire di trovarci di fronte a un capolavoro. Il profumo è quello tipico del Nebbiolo, la viola e la ciliegia. Ormai appasiti e sottospirito, ovvio. Bravo anche Gabriele che lo ha decantato per 12 ore prima di presentarlo alla serata. Vincitore senza appello. Splendido
Dimenticavo l’anagrafica: Barbaresco 1971 di Giovannini Moresco. Bottiglia  num. 6703 

Se avete qualche vecchia bottiglia in cantina, vi invito ad aprirle. E’ una grande emozione aprire una bottiglia che è stata imbottigliata prima dell’anno in cui siete nati. Per me è stato così.

Antonio