Il rosa è il colore della tenerezza, dell’immediatezza e della spensieratezza… che è la cifra dei vini rosè! Quale occasione migliore per celebrare l’inizio delle mie ferie, in una favolosa serata di mezza estate?
Il mio tour in rosa è cominciato da un vitigno raffinato al quale sono molto affezionato: il Pinot Nero. Il Brut rosè di Borgo Imperiale, Pinot Nero in purezza dell’Oltrepo Pavese, si presenta timido con un colore rosa aranciato molto molto tenue ma poi esplode al naso con un capolavoro di profumi: chiudo gli occhi e annuso le fragoline di bosco che raccolgo nella riva ombrosa dietro casa ai primi di giugno, rimango rapito dal profumo forse il più accattivante della serata. In bocca scivola leggero e senza spigoli, con un’effervescenza fine e non invadente. Un bell’inizio non c’è che dire.

pinot nero e provence

Proseguo con il Côtes de Provence 2012, Cuvée Prestige, di Jean Valestrel: la Provenza è la patria dei rosè, il pensiero corre ai vini di Bandol che i cugini francesi di mia madre – trapiantati da due generazioni in zona – ci portavano d’estate, anche nella versione aromatizzata con le bucce dei mandarini del loro giardino. Il colore è un bellissimo, quasi arancione. Il naso non mi colpisce, è un po’ chiuso, forse il vino è un po’ freddo, ma in bocca è di una pienezza sorprendente… anzi no, considerando l’origine da uve Grenache, Sirah, Cabernet Sauvignon e Cinsault. Ancora una volta chiudo gli occhi e nel mio delirio da inizio ferie l’orologio mentale torna indietro di qualche anno: sogno di berlo accompagnando un bel sarago alla griglia, la sera all’ormeggio in una baia nelle Calanques…
LdC 5 rosesBene, mi risveglio e tra una mozzarellina di bufala e un’altra e poi un’altra ancora… affronto il vino che a fine serata vince ex-aequo la mia personale classifica: il Five Roses 2012 di Leone de Castris, Negroamaro del Salento con una piccola percentuale di Malvasia Nera di Lecce. Qui si intuisce il pregio della semplicità e di una natura straordinaria come quella salentina: un nome da Hollywood che non è altro che la traduzione in inglese dello storico podere in cui nasce, Cinque Rose; un colore rosa cerasuolo vivissimo, che anticipa i profumi intensi di amarene e fragole e ti conquista col suo corpo pieno, figlio di viti di oltre 30 anni, con una vena acida che lo rende freschissimo e quasi croccante, infine una sapidità che forse deriva anche dalla vicinanza del mare… chiudo gli occhi e vedo il cielo blu e l’aria limpida del Salento, immagino ulivi secolari intorno a questa vigna storica. Un vino da sogno, meritatamente considerato al top dei rosati italiani.
La serata procede informale e sbarazzina come poche altre, conosco nuovi amici e chiacchiero con un sacco di persone, nei volti distesi e nelle parole in libertà sento quella serenità che solo l’estate e il vino sanno portare!
maremma 2Continuo con i rosati regionali: lo Scricciolo spumante 2012 di Vegni Medaglini prodotto sulle colline della Maremma grossetana (che combinazione… altri piacevoli ricordi della passata estate!), mi mostra una sfumatura insospettata e fresca dei nobili vitigni toscani (60% Sangiovese, 20% Ciliegiolo e 20% Canaiolo) da cui nascono non lontano il Brunello, il Chianti, il Morellino di Scansano. Mi cattura poi il Cerasuolo d’Abruzzo 2012 di Valle Reale, a base di uve Montepulciano, forse il livello di alcool nel sangue mi gioca un brutto scherzo ma ritornano le stesse sensazioni del Five Roses, o molto simili: intensità, immediatezza, gioventù! Primo ex-aequo. Dal caldo del mediterraneo volo come se fossi su Google Earth fino alla magia dell’Alto Adige, assaggiando il Lagrein Kretzer Pischl 2011 della Cantina dei Produttori di Bolzano: rubino scarico, ciliegie, lampone e marzapane, morbidezza e bassa acidità, forse manca un minimo di esuberanza giovanile, ma che eleganza! Anche in questo caso vorrei tornare nella sua terra di origine, e berlo fresco come aperitivo ritornando al rifugio dopo una lunga giornata sulle ferrate delle Dolomiti di Sesto… mai dire mai, un giorno ci tornerò!
marsuretDopo tanti e cotanti vini, mi avvicino al gran finale delle cantine amiche.
Il Maria Rosè Cuvèe Brut di Marsuret, Cabernet Franc con minime percentuali di Prosecco, è una curiosa chicca nell’oceano di Procecco da cui proviene. Colpisce il profumo intenso e persistente di frutti rossi maturi, sorprendente per un vino non troppo alcolico e che per la sua leggerezza invita ad una bevuta generosa… qui ci vorrebbe un vassoio di crostacei!
Il Cariddi 2012 delle Cantine Colosi unisce in veste rosata i due vitigni rossi principi della Sicilia, il Nero d’Avola e il Nerello Mascalese: ha un colore quasi granato, profumo vinoso e di frutti di bosco, una vena acida viva che lo avvicina al Five Roses e al Cerasuolo.
rosè amiciFinisco, ormai francamente annebbiato J, con l’In rosa 2012 di Gagliasso di La Morra: ebbene si, anche nel cuore della zona del Barolo, si possono fare degli ottimi rosati con il Nebbiolo in purezza abbinando la freschezza e i profumi che derivano dai frutti delle viti più giovani, vendemmiate anche in leggero anticipo per i canoni del Nebbiolo, con un corpo inconfondibile (tra cui 13,5° di alcool): ecco i profumi del Nebbiolo, la viola, la prugna, ma più delicati, sfumati, in una parola… rosati.
Infine la mia passione per i vini dolci piemontesi viene saziata dal Birbet 2012 di Bric Cenciurio, un vino giocondo e birichino fatto con le uve Brachetto del Roero, un vitigno diverso da quello dell’Acquese che ha rischiato l’estinzione ma è stato fortunatamente riscoperto in tempo… eccomi inondato dal profumo delle rose, fresche e non appassite, ma anche una sensazione di more e ramassin, la dolcezza non esagerata e bilanciata dalla sottile vena acidula e dalla perfetta temperatura di servizio… ecco il vino da bere ad libitum appena tolto dal frigo, nelle calde sere d’estate!
Bene, è ora di recuperare l’altra Birbetta della serata, la mia piccola Lucia, che ha decisamente ravvivato un’atmosfera già vivace correndo da un tavolo all’altro, presentandosi a quasi tutti i presenti, e torturando i sommelier con scherzi e barzellette … evviva la gioventù e i rosè.
Buone vacanze a tutti, e arrivederci a settembre per nuove degustazioni con gli amici della Compagnia del Calice.
        Giorgio