Una degustazione per la quale troppe parole sono davvero superflue. Giovedì 25 giugno abbiamo ripercorso il sogno di Giulio Ferrari che nel 1902, introdusse lo Chardonnay in Italia per produrre a Trento magiche bollicine secondo il metodo di spumantizzazione champenoise. Il sogno di competere con i migliori Blancs de Blanc dello Champagne diventa progressivamente realtà grazie alla famiglia Lunelli, con Bruno Lunelli enotecario di Trento che nel 1952 rileva la cantina di Trento dal suo fondatore, ahimè, privo di eredi. Sotto la guida della seconda generazione Lunelli nasce la linea Perlè e il più apprezzato metodo classico italiano nel mondo, il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. E arriviamo ai giorni nostri con Camilla, Marcello, Matteo e Alessandro Lunelli a consolidare la qualità e la fama di questo grandissima cantina.

2. tavolo

La nostra degustazione ha ripercorso il sogno di Giulio Ferrari attraverso un 5 diversi vini, tutti a base chardonnay.

Villa Margon 2013, Trentino Chardonnay DOC delle Tenute Lunelli. E’ un bianco fermo costituito all’ 85% da Chardonnay (con una piccola percentuale di vino che affina in legno) e aggiunte di Pinot Bianco, Sauvignon Blanc e Incrocio Manzoni ad arricchirne le caratteristiche. Complesso e persistente al naso; tra i vari sentori floreali e fruttati prevale la mela, frutto tipico del territorio. La scelta di iniziare la degustazione con un vino fermo vuole evidenziare le caratteristiche del vino “base”, ossia il punto di partenza della spumantizzazione del metodo classico o Talento.

Bottiglie

  • Cuvée: assemblaggio di vini basi di varie uve (prevalentemente chardonnay, pinot nero, pinot bianco e pinot meunier) e/o annate; nel caso di vino base della stessa annata si otterrà uno spumante Millesimato
  • Tirage: imbottigliamento della cuvée con l’aggiunta della liquer de tirage – mix di vino, zucchero e lieviti – tramite tappo a corona per garantire al meglio la tenuta della pressione che svilupperà (fino a 6 atm)
  • Ferrari-Lunelli: IL metodo classicoPrise de mousse: rifermentazione in bottiglia durante la quale le bottiglie, conservate in posizione orizzontale, vengono semestralmente mosse per mettere in sospensione i lieviti, operazione che avviene manualmente o meccanicamente tramite giropalette
  • Remuage: posizionamento delle bottiglie nelle pupitre (cavalletti) per consentire giorno dopo giorno di essere girate e progressivamente inclinate a testa in giù al fine di far depositare le fecce dei lieviti nella bidule (capsula interna al tappo)
  • Dégorgement: sboccatura della bottiglia per espellere le fecce raccolte nella bidule, avviene attraverso la tecnica tradizione manuale “à la volée” o tramite un processo meccanizzato “à la glace”
  • Ferrari-Lunelli: IL metodo classicoDosage: aggiunta della liquer d’expedition, mix «segreto» di zucchero di canna, distillato di vino invecchiato e aromi, che caratterizza la cantina o la specifica etichetta. Nella scala del grado residuo zuccherino vi sono dal più secco: pas dosé (<3 gr/l) privi appunto di dosaggio, extra brut (< 6 gr/l), brut (< 12 gr/l), extra dry (< 17 gr/l), dry o sec (< 32 gr/l), demi sec (< 50 gr/l) e dolce (> 50 gr/l)
  • Bouchage: tappatura della bottiglia con tappo a fungo e musele (la gabbietta)

Ad accompagnarci nella degustazione degli spumanti Ferrari, tutti Trento DOC, abbiamo due amici, Marcello Ancarani e Paola Mancino, rappresentanti della famiglia Lunelli nel nostro Piemonte.

Ferrari-Lunelli: IL metodo classicoFerrari Maximum Brut. Spumante che prevede un affinamento sui lieviti di oltre 36 mesi, ha sentori fragranti di crosta di pane che emergono dal fruttato di mela e dai fiori bianchi. Giallo paglierino con riflessi verdolini, davvero brillante. Fresco, sapido e croccante. Lo degustiamo in abbinamento con un’insalatina di riso venere con zucchine carote e speck.

Ferrari-Lunelli: IL metodo classicoFerrari Perlè 2008. Brut millesimato con sboccatura 2015, presenta un perlage perfetto dalla grana finissima e incredibilmente persistente, accentuata ancor di più dai calici da degustazione che la stessa Ferrari ci ha offerto per meglio apprezzare i suoi prodotti. Giallo paglierino con riflessi verdolini brillanti. Qui prevalgono i profumi di panificazione e di lievito rispetto alla mela matura e alle note di mandorla e nocciola. In bocca spicca la bella acidità che, unità all’effervescenza, gli conferiscono una piacevolissima beva. Noi giochiamo abbinandolo con un tris di gusti differenti che trova il suo matrimonio perfetto in un sapido e leggermente grasso tomino al verde con l’acciughetta.

aldo

Ferrari Riserva Lunelli 2006. Perfetta sintesi di innovazione e tradizione. Già perché il vino base, prima di maturare almeno 7 anni sui lieviti in fase di seconda fermentazione, prevede un primo affinamento in legno come tradizionalmente avveniva, innovando tuttavia il moderno approccio alla spumantizzazione. Un brut muscolare e intenso in bocca, estremamente complesso al naso, di colore giallo paglierino intenso tendente al dorato, tutte caratteristiche conferitegli dalla lavorazione in grandi botti di rovere austriaco. Sicuramente un vino difficile, non per tutti ma tanto, tanto, tanto affascinante. I suoi profumi terziari e la sua persistenza gustativa trovano un meraviglioso connubio con dei tocchetti di Parmigiano Reggiano 36 mesi, un’altra eccellenza italiana maturata con pazienza e sapienza.

Ferrari-Lunelli: IL metodo classico

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2004. Il millesimo 2004, sboccato in occasione del Vinitaly 2015, ritrova l’eleganza assoluta dell’annata 2001. Uve selezionatissime allevate a 500-600 metri slm nel vigneto del Maso Pianizza. Oltre 10 anni sui lieviti e dosaggio esiguo che permette di classificarlo come extra brut. Uno spumante nobile ed elegante, con perlage fine e persistente che sfida il tempo, intrigante al naso con i suoi sentori di camomilla appassita, renetta, agrumi ma anche noti dolci di miele e di canditi, sentori lontani e più complessi del fragante tipico degli spumanti con permanenza sui lieviti più contenute. In bocca è cremoso, setoso, suadente. Siamo oltre il concetto più comune di metodo classico. E’ l’unico modo di goderlo e abbinarlo è… 100% Giulio, in purezza e assolutezza! Che esperienza!

Come non ringraziare infinitamente Marcello e Paola! Ma le emozioni che i nostri amici hanno voluto regalarci non sono finite con le bollicine italiane più apprezzate nel mondo, le uniche che gli “champagnisti” francesi apprezzano e ammirano.

staff

Il nostro percorso dello Chardonnay trova il suo “gran finale” lontano dagli spumanti appena assaggiati. L’apprezzamento delle caratteristiche aromatiche di questo vitigno, si completa con il frutto della distillazione delle sue vinacce. Nella scuderia Lunelli, oltre agli spumanti Ferrari e ai vini trentini delle Tenute Lunelli, c’è anche la distilleria Segnana, fondata nel 1860 in Valsugana. Completiamo quindi la nostra degustazione con i 42° della grappa di Chardonnay, morbida e profumatissima, servita giustamente fredda in abbinamento ad una piccola mousse di cioccolato fondente che ci fa concludere in bellezza la degustazione più elegante de La Compagnia del Calice.

         Gabriele